LIBRO BIANCO SULLA RISORSA IDRICA | Potabilizzazione, depurazione, scarichi e riutilizzo - page 29

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Elementi a favore dell’utilizzo del cloro
(ipoclorito di sodio), che è il metodo
sicuramente più diffuso, sono il costo
contenuto e la relativa facilità di impiego,
nonché la vasta possibilità di applicazione a
vari tipi di acque. Il ricorso al cloro ha però gli
svantaggi che altera sensibilmente il sapore
stesso dell’acqua e durante il trattamento
provoca la formazione di composti derivati,
dannosi per la salute umana, come
trialometani (THM) e gli acidi acetici alogenati
(HAA). Per il dosaggio dell’ipoclorito di sodio
si ricorre a dei sistemi che predispongono
un serbatoio di stoccaggio e una pompa
dosatrice, eventualmente regolabile anche
in base alla portata di acqua presente nel
trattamento. Inoltre, per questa tipologia di
cloratore esiste anche un impianto che lavora
in totale autonomia energetica, il sistema di
dosaggio a gravità, che provvede alla propria
alimentazione energetica sfruttando la forza
di gravità che agisce sull’acqua, che viene fatta
confluire da un serbatoio di stoccaggio posto
su un ripiano più alto a un dosatore posto in
un ripiano più basso. La portata è regolabile
tramite un capillare. Per più approfondite
informazioni su questa tipologia di sistemi
ad alimentazione autonoma si rimanda al
capitolo sugli impianti di emergenza.
In alternativa è possibile utilizzare il biossido di
cloro, che riduce notevolmente la formazione
di tali composti e quindi risulta un metodo più
sicuro per la salute umana rispetto a quello
dell’ipoclorito di sodio. Il procedimento di
utilizzo offre però varie problematiche, perché
è un elemento molto instabile e difficile da
gestire prima dell’immissione in acqua, tanto
che risulta necessaria perfino la miscelazione
istantanea in loco.
Per controllare la quantità di cloro disinfettante
presente nell’acqua da fornire ai consumatori,
è possibile svolgere un efficace controllo sulle
percentuali presenti nell’acqua potabilizzata
mediantedegli apparecchi, i clororesiduometri,
posizionandoli prima che l’acqua venga
immessa nella rete di distribuzione. Regolati
in base ai valori di cloro da non superare,
qualora rilevino una quantità superiore a
CAPITOLO 2 |
L’ACQUA POTABILE
Figura 4: Sistema di dosaggio a gravità
1...,19,20,21,22,23,24,25,26,27,28 30,31,32,33,34,35,36,37,38,39,...112
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