32
Le diverse tecniche di potabilizzazione sopra illustrate sono variamente
combinabili tra loro per ottenere un’acqua che rientri nei parametri di potabilità,
ma in ogni caso il processo richiesto dipende dalle caratteristiche del corpo
idrico da cui si estrae. A tal proposito si fa seguire una classificazione delle fonti
d’acqua con i relativi trattamenti consigliati in risposta alle problematiche più
diffuse.
Partendo dalle acque sotterranee, che abbiamo già detto essere preferibili per
una maggior garanzia di purezza, si distinguono:
• acque sorgive: presenti in aree montane e fuoriuscenti in modo naturale dal
terreno, generalmente sono pure già per natura e richiedono eventualmente
solo un trattamento di disinfezione;
• acque di falda: in linea teorica dovrebbero essere altrettanto pure, ma
sempre più frequentemente risultano contaminate in modo grave da
scarichi industriali e agricoli, specialmente quelle di falda poco profonda.
Dopo opportune analisi, si agisce in rapporto alla concentrazione di
determinati elementi (che possono essere comunque dannosi per l’uomo,
indipendentemente che abbiano origine naturale o antropica). Particolare
attenzione si deve prestare all’inquinamento batteriologico di origine fecale,
da cui deriva la presenza del batterio Escherichia Coli, e all’inquinamento
chimico di origine agricola che presenta concentrazione di nitrati.
In entrambi i casi comunque viene effettuato un ciclo di disinfezione, sia che
questo sia ritenuto sufficiente alla potabilità, sia che venga effettuato come
trattamento preliminare a un intero processo di potabilizzazione.
Per quanto riguarda le fonti d’acqua superficiale, si ripropongono qui le
classificazioni delle acque in base allo stato di qualità, riportando anche in ordine
di attuazione i trattamenti specifici consigliati:
APPLICAZIONE DELLE TECNICHE
DI POTABILIZZAZIONE
2.D
CAPITOLO 2 |
L’ACQUA POTABILE
