LIBRO BIANCO SULLA RISORSA IDRICA | Potabilizzazione, depurazione, scarichi e riutilizzo - page 60

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La pellicola biologica continua a svilupparsi fino a staccarsi dalla superficie del
disco, facilitata dall’azione di “taglio” indotta dalla resistenza all’avanzamento
del disco stesso nella miscela liquida. Il trattamento è normalmente adottato
in più stadi successivi costituiti da singoli gruppi in parallelo disposti ciascuno
in una porzione di vasca separata, tramite un setto, dalla porzione successiva.
L’efficienza depurativa aumenta con il numero di stadi.
d) IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE
Gli impianti di fitodepurazione sono costituiti da ambienti umidi riprodotti
artificialmente in bacini impermeabilizzati, attraversati, con diversi regimi
di flusso, dalle acque reflue opportunamente collettate. Tali sistemi sono
caratterizzati dalla presenza di specie vegetali tipiche delle zone umide, radicate
ad un substrato di crescita o flottanti sullo specchio d’acqua.
Nei liquami in ingresso devono essere rimossi il più possibile le sostanze
particolate e le parti più grossolane per evitare intasamenti (per mezzo, ad
esempio, di fossa imhoff o degrassatore).
Il substrato viene scelto in base alle caratteristiche di porosità e conducibilità
idraulica che influisce sul tempo di residenza. Può essere utilizzata ghiaia non
frantumata e sabbia lavata o altri materiali equivalenti.
È necessario che si utilizzi un tipo di vegetazione che svolga il ruolo di “pompa di
ossigeno” tramite le radici, molto importante nei flussi sommersi.
Gli impianti si suddividono : impianti a flusso superficiale (SF) e impianti a flusso
sommerso orizzontale (HF) o verticale (VF). Le singole tipologie possono essere
utilizzate singolarmente oppure in moduli collegati in serie o in parallelo in
relazione alle necessità.
CAPITOLO 3 |
LE ACQUE REFLUE
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