LIBRO BIANCO SULLA RISORSA IDRICA | Potabilizzazione, depurazione, scarichi e riutilizzo - page 15

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Appurato dunque che già in natura l’acqua
non presenta la medesima qualità chimica
e fisica, sono stati definiti specifici utilizzi
per ogni tipologia di acqua in virtù delle sue
diverse proprietà.
Per la classificazione degli usi dell’acqua, si fa
riferimento alle linee guida europee nate con
il proposito di trovare un buon compromesso
tra le esigenze degli Stati membri della
Comunità Europea.
Una volta verificato lo stato della qualità
dell’acqua
(al
quale
corrispondono
determinate caratteristiche chimiche, fisiche e
microbiologiche) di un corpo idrico, è possibile
destinarla a diversi usi, a livello generale così
distinguibili:
1)
USI CIVILI: l’acqua destinata a questo
utilizzo deve essere potabile, se finalizzata
primariamente al soddisfacimento della sete
dell’uomo; rientrano nella stessa categoria
anche tutte le funzioni connesse all’igiene
personale e alle diverse pratiche domestiche
inerenti all’alimentazione. Per altri generi
di utilizzi (lavaggio delle strade, risorsa per
impianti antincendio, riscaldamento per edifici,
innaffiamentodel verdenonapertoal pubblico)
non è necessario utilizzare acqua potabile.
Principali fonti di approvvigionamento sono
quelle di acqua dolce naturale, come falde
sotterranee e acque superficiali.
Si è calcolato che a livello mondiale la
percentuale di acqua destinata a questi scopi
si aggira mediamente intorno al 10%.
2)
USI IRRIGUI: la percentuale di acqua
richiesta dal settore agricolo è stimata intorno
al 70% a livello mondiale, considerando però
che raggiunge il 90% nei Paesi del mondo
interessati da un clima arido, dove l’agricoltura
è ostacolata dalle elevate temperature e
dall’alto tasso di evaporazione.
Funzionale all’irrigazione di fondi agricoli o in
serra e all’allevamento, viene estratta da fonti
sotterranee, superficiali e corpi idrici artificiali
(cioè costruiti dall’uomo), fonti dalle quali
dipende la qualità dell’acqua stessa.
I parametri di riferimento per autorizzare
l’utilizzo di acqua a uso irriguo sono basati
su delle indicazioni della FAO, variamente
ampliate dagli Stati membri della Comunità
Europea; negli ultimi anni si è registrata una
sempre maggiore attenzione al monitoraggio
degli elementi chimici – dannosi per l’uomo
– nell’acqua usata per produrre gli alimenti,
specialmente
quelli
consumati
crudi:
particolarmente tenuti sotto controllo sono i
nitrati.
3) USI INDUSTRIALI: l’acqua riservata al
settore industriale (circa il 20%, sempre su una
media mondiale) viene estratta generalmente
da pozzi, ossia delle strutture scavate nel
terreno per permettere l’estrazione dal
sottosuolo. Viene impiegata per processi
di lavorazione nel settore industriale e per
il raffreddamento degli impianti, oppure
per il riscaldamento di edifici. Non è
richiesta acqua potabile per questi utilizzi (e
sarebbe meglio per gli Stati adoperarsi per
impiegare delle valide alternative a quella
UTILIZZI DELL’ACQUA
1.C
CAPITOLO 1 |
L’ACQUA
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